E’ stata approvata con il Decreto Aiuti 2022 la manovra che prevede un aumento del credito d’imposta per beni immateriali che passa da una aliquota del 20% ad una quota del 50% dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro.

Il provvedimento approvato il 2 maggio dal Consiglio dei Ministri n.75, rientra nel piano di transizione 4.0 con l’obiettivo di stimolare gli investimenti e favorire la digitalizzazione ad ampio spettro delle imprese Italiane.

 

Cosa rientra nel credito d’imposta

 

La misura riguarda tutti gli investimenti fatti nel 2022 e include anche quelli che prevedono la consegna del bene entro il 30 giugno 2023, previo un acconto di almeno il 20% trasferito entro il 31 dicembre 2022.

Le PMI hanno quindi un buon lasso di tempo per individuare, acquistare e adottare soluzioni in grado di digitalizzare processi e strutture, andando ad ottimizzare le proprie risorse e offrire servizi alle persone innovativi e di qualità.

Nello specifico, rientrano nel credito d’imposta software, piattaforme e applicazioni di supporto alle decisioni, in grado di comunicare e scambiare dati tra loro che siano funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale.

 

Chi ha il credito d’imposta

 

Possono richiedere il credito d’imposta tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime contabile.

 

Vantaggi dell’utilizzo del credito d’imposta per digitalizzare residenze sanitarie assistenziali

 

In Italia la generazione della terza età rappresenta oltre il 30% della popolazione totale, con picchi anche superiori in alcune aree del paese (come la Liguria, il Molise, il Piemonte, il Friuli, la Sardegna e la Basilicata) in cui si stima addirittura che la fascia over 65 rappresenti il doppio di quella 0 -14.[1]

Alla luce di ciò, risulta evidente la necessità di ripensare ai modelli organizzativi e di gestione nell’ambito dei servizi assistenziali e in questo contesto, la digitalizzazione può offrire concrete opportunità per aderire a sistemi innovativi che portano enormi vantaggi nell’ambito della gestione sia delle risorse umane sia di quelle economiche.

Ciò che in particolare è emerso anche a causa dell’emergenza Covid-19 è lo svantaggioso rapporto tra personale sanitario per numero degli ospiti di strutture che è causa del burn out degli operatori; pertanto, i vantaggi che le infrastrutture digitali possono portare riguardano nell’immediato il personale.

In una recente intervista Francesco Schiavone, Professore associato in Economia e gestione delle imprese dell’Università degli Studi di Napoli ha commentato il suo progetto “Digitalizzazione dei processi di gestione e monitoraggio dei pazienti nelle RSA in Italia” affermando che: “I benefici derivanti dall’utilizzo di siffatte infrastrutture digitali [ovvero sistemi digitali per servizi sanitari assistenziali] da parte degli operatori sanitari sono più che mai evidenti e in linea con le esigenze che ad oggi si prospettano nel contesto socioeconomico, secondo cui il risparmio di tempo e la maggiore efficienza nell’implementazione dei processi di gestione e cura dei residenti rappresentano caratteristiche non trascurabili”.

Basti pensare ad esempio, ai vantaggi portati dai sistemi digitali che prevedono la condivisione e l’aggiornamento in tempo reali dei dati dei pazienti tra gli operatori che ne gestiscono le cure che permettono di avere “un quadro clinico completo e in costante aggiornamento, tale da ridurre il rischio di errori decisionali, anche in un’ottica di valutazione tempestiva degli interventi”.

Ancora Schiavone continua mettendo in evidenza che

“la condivisione dei dati, durante l’intero processo di assistenza è, infatti, essenziale ad assicurare un processo di cura ben strutturato”.

Ecco, quindi, che occorre non perdere l’opportunità di sfruttare gli incentivi fiscali messi in campo dal Governo per adottare sistemi innovativi specialistici che da un lato garantiscano standard qualitativi adeguati, dall’altro realizzino sistemi improntati al miglioramento delle performance di assistenza sanitaria, senza trascurare la qualità dell’ambiente di lavoro.

 

Medbook per la digitalizzazione delle RSA

 

Medbook è nata con una mission ben precisa: portare la digitalizzazione nell’ambito sanitario e aiutare le persone a costruire una rete di supporto alla salute.

Fin dalla sua costituzione, il team dell’area Ricerca&Sviluppo di Medbook ha contribuito a progettare e realizzare soluzioni di digitalizzazione dei processi nelle RSA, come ad esempio, il progetto realizzato per l‘ RSA del Sacro Cuore di Brugnato (Leggi l’articolo qui).

Come per tutti i nostri case study, anche in questo caso, il prodotto finale è stato frutto di una sinergica relazione con il team R&S che, ascoltate le necessità del cliente, ha disegnato una soluzione completamente customizzata e funzionale basata sulle caratteristiche della struttura.

Con questo background, sappiamo di poter contribuire enormemente alla digitalizzazione delle RSA e vi invitiamo a raccontarci la vostra azienda, le vostre necessità e i vostri obiettivi o a contattare il nostro partner CSI-company, società di consulenza strategica per non perdere straordinarie opportunità di crescita.

 

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[1] Fonte Istat. Report Indicatori demografici 2020, p. 9. https://www.istat.it/it/files/2021/05/REPORT_INDICATORI-DEMOGRAFICI-2020.pdf