Esercizi cognitivi per allontanare l’Alzheimer

Una ricerca americana ha dimostrato l’impatto su soggetti a rischio

La demenza senile e l’Alzheimer sono i principali mostri da cui scappiamo se pensiamo ai nostri cari più anziani. Ancora non si sono scoperte cure efficaci, ma forse possiamo fare qualcosa per diminuire il rischio.

Una ricerca americana che ha coinvolto quasi 3000 persone, ha dimostrato che esercitarsi con giochi che stimolano il senso cognitivo rende il cervello più lucido e allontana il rischio di Alzheimer con benefici duraturi.

L’ESPERIMENTO

Lo studio davvero notevole, ha messo insieme 2800 persone di 74 anni, tutti residenti in case di riposo o in comunità con primi sintomi di un declino cognitivo.

Questo gruppo copioso è stato poi diviso in due insiemi:

• i membri del gruppo A hanno dovuto sostenere un training cognitivo con diversi esercizi mirati all’allenamento di 3 abilità il ragionamento, il saper elaborare le informazioni dando in risposta frasi o azioni conseguenti, la memoria;
• il gruppo B, gruppo di controllo, non ha seguito alcun training.

Dopo 10 anni i volontari sono stati richiamati per controllare l’evoluzione dei processi cognitivi, ad esclusione di alcuni soggetti deceduti durante questo lungo arco temporale.

I RISULTATI

I ricercatori della Johns Hopkins University Bloomberg School of Public Health di Baltimora, sotto la guida del professor George Rebok, hanno sottoposto i partecipanti al controllo e sono giunti alla conclusione che il gruppo che si è sottoposto al training cognitivo ha mantenuto inalterate le capacità intellittive o ha manifestato dei miglioramenti.

Di contro, gli anziani del gruppo di controllo “B” hanno subito un deterioramento delle capacità mentali.

Nello specifico, è emerso che il gruppo di controllo ha perso ben il 50% delle capacità, mentre il gruppo allenato ha manifestato una perdita di 4 abilità su 10, conservandone quindi 6. Un vantaggio sugli altri del 20%.

Non si tratta di numeri importanti, ma i risultati sono sufficienti per farci ritenere che il training cognitivo sia una delle strade percorribili per il mantenimento sano e attivo delle abilità cognitive.

IN ITALIA

Il Professor Giuseppe Paolisso, presidente della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg) e docente alla II Università di Napoli concorda sulla necessità di allenare il cervello con esercizi cognitivi per mantenerlo attivo e vitale per evitare il sopraggiungere della demenza. A proposito dello studio del Prof. Rebok Paolisso si mostra positivo: «E’ uno studio importante, conferma che il cervello è un organo che ha bisogno di esercizio esattamente come i muscoli» , «Avere un buon cervello» – prosegue «non solo permette, anche in un’età avanzata, di essere indipendenti e avere una buona attività sociale, ma è molto utile per prevenire la demenza. Sappiamo che sessioni di training cognitivo a distanza di 6 anni risultano aver evitato un terzo dei casi di demenza. Qui si guarda addirittura a 10 anni dopo…».

LA SCALA IADL

La scala IADL è un documento che valuta la dipendenza nelle attività strumentali della vita quotidiana di un soggetto di interesse geriatrico. Prende in considerazione 8 aspetti della vita quotidiana da monitorare e per ognuno viene assegnato un valore di autonomia da 0 a 8 punti, dove 8 è il massimo.

A) Usare il telefono

B) Fare Acquisti

C) Preparare i pasti

D) Governare la casa

E) Lavare la biancheria

F) Usare i mezzi di trasporto

G) Prendere e organizzare i farmaci

H) Maneggiare il denaro

Nella scala si da maggiore importanza alle attività E, D, e H; media importanza ai valori A,B, C e minor attenzione alle attività D ed F.

Potete utilizzare la scala IADL per monitorare le condizioni cognitive del vostro caro in autonomia anche a casa. Scaricate il pdf del TEST IADL , compilatelo ogni tre mesi compiendo delle osservazioni periodiche delle attività del vostro caro e comparate i risultati.

COME FUNZIONA

Compilate il documento assegnando alla voce di ogni ambito un punteggio 0 (completa dipendenza) o 1 (totale autonomia). Assegnate 0 anche nel caso in cui quella specifica attività non viene svolta per motivazioni non legate alla presenza o assenza di autonomia (ad esempio nel caso in cui l’attività non sia stata fatta nemmeno in condizione sana e totalmente autonoma.)

Il risultato si ottiene sommando tutti i punti assegnati e si si otterrà un numero compreso tra 0 e 8.

UN ANTEPRIMA DELLA SCHEDA IADL