Whatsapp per la comunicazione medico – paziente: quali vantaggi per il medico?
Un’analisi dei vantaggi e degli svantaggi dell’utilizzo della celebre applicazione di messaggistica istantanea per la comunicazione tra medico e paziente.
Secondo un’indagine condotta dall’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con il Centro Studi della FIMMG è emerso un notevole aumento della comunicazione tra medico e paziente attraverso canali di messaggistica istantanea e telefonate.
Complice l’emergenza sanitaria che ci ha colpiti nell’ultimo anno, il 97% dei medici riferisce che l’attività su cui si è verificato l’impatto maggiore è stato il consulto telefonico, mentre per l’87% dei medici l’impatto più consistente ha riguardato l’uso di canali telematici per la comunicazione con i propri assistiti.
L’utilizzo di Whatsapp come modalità di contatto diretto è diventato largamente diffuso nella pratica sanitaria in quanto molto apprezzato per l’immediatezza e la semplicità con la quale medico e paziente entrano in relazione in ogni ambito della comunicazione quotidiana, come ad esempio per consulti, richiesta di informazioni, appuntamenti. E non solo. Nel 90% dei casi infatti, i medici utilizzano Whatsapp anche per l’invio di referti, esami e documenti, rendendo la prestazione medica ricevuta più efficiente e soddisfacente per il paziente.
I VANTAGGI PER IL MEDICO E PER IL PAZIENTE
L’immediatezza con cui i messaggi vengono consegnati, conferisce a questa tipologia di messaggistica una serie di vantaggi di indubbia utilità sia dal punto di vista pratico, sia dal punto di vista umano: semplificazione della relazione con l’assistito, riduzione delle consuete distanze professionali e una migliore continuità della relazione terapeutica, rendono possibile in taluni casi il monitoraggio dei pazienti cronici, dei dimessi, dei pazienti fragili o impossibilitati ad accedere alle visite ambulatoriali.
Inoltre, l’abbattimento del muro che separa medico da assistito, sensibilizza maggiormente verso tematiche relative alla salute personale, aumentando l’empowerment del paziente nella gestione delle patologie poiché questo flusso informativo permanentemente aperto genera nel paziente una sensazione di fiducia nelle cure e nel suo medico.
Ma d’altra parte, proprio questa mancanza di limiti comunicativi, la sicurezza di poter ricevere un consulto medico in qualunque momento, fuori dall’orario di visita o dall’ambulatorio è uno degli svantaggi della messaggistica istantanea nella medicina, poichè annichilisce la privacy del professionista.
Infatti, se da un lato l’uso di WhatsApp sembra essere di grande supporto per la sfera relazionale dell’attività medica, dall’altro emergono alcuni importanti problematiche relative agli aspetti in materia di privacy del medico e alla sicurezza delle informazioni del paziente.
GLI SVANTAGGI DELLA MESSAGGISTICA
E’ noto che che Whatsapp sia stato creato nell’ambito delle relazioni personali e informali, mentre per quelle formali vengono prediletti altri canali comunicativi non a flusso costante (come ad esempio le e-mail).
Migrare quindi la comunicazione medica di tradizione formale all’interno di un canale assolutamente personale può portare il medico ad affrontare diverse problematiche sociali, che possono anche ostacolare l’esito positivo delle cure.
Indebolendo la sfera etica e professionale che si crea in ambulatorio e senza meccanismi di controllo, si rischia di sdoganare dinamiche relazionali fuori luogo, polemiche e addirittura aggressive atte a mettere in dubbio l’operato del professionista.
Inoltre, avendo a disposizione il medico in qualunque momento, gli assistiti potrebbero tradurre la propria comprensibile apprensione in richieste inappropriate che distrarrebbero il professionista dalle sue attività e darebbero vita a fraintendimenti e risentimento.
Tra messaggi e telefonate altro svantaggio della messaggistica istantanea è il sovraccarico di lavoro che il medico si trova a gestire sia in orario di visite, sia fuori dagli orari di lavoro. Oltre al fatto che i dati dei pazienti (quali foto e referti) vengono salvati sulla memoria del telefono generando confusione tra le attività professionali e personali.
PRIVACY E RISERVATEZZA DEI DATI PERSONALI
Come è noto, l’utilizzo di Whatsapp prevede la condivisione di tutta una serie di informazioni personali (quali numero di telefono, foto profilo messaggio di stato e orario dell’ultimo collegamento, oltre alla famosa doppia spunta blu come indice di conferma di lettura) che non è buona pratica consegnare ai propri pazienti. Nè tantomeno questa pratica è regolata da un regolamento deontologico, pertanto è impossibile per il medico definire i suoi obblighi relativi alla richiesta di consulti. Eventuali messaggi visualizzati e in attesa di risposta potrebbero generare sentimenti di esclusione da parte dei pazienti e svalutare l’autorità dell’operato.
Altro problema poi, è la riservatezza dei dati dei pazienti: foto, referti, informazioni cliniche personali vengono salvati indistintamente sul cellulare insieme a contenuti personali del professionista, generando confusione tra le attività personali e attività professionali.
A ciò si aggiunge la responsabilità legale di tali informazioni. Whatsapp, di proprietà di Facebook, conserva i dati su server proprietari locati negli Stati Uniti, cosa non ammessa secondo il recente Regolamento in materia di privacy entrato in vigore in Italia nel maggio 2019 (GDPR).
UN’ALTERNATIVA A WHATSAPP
All’interno di questo contesto, una soluzione che replichi solo i vantaggi fin qui descritti, con un occhio di riguardo alla privacy e alla corretta gestione dei dati sanitari del paziente, sono le piattaforme di telemedicina che offrono strumenti di comunicazione medico – paziente più consoni all’ambito medico.
La piattaforma MyMedBook.it ad esempio, offre un ambiente di messaggistica formale e slegato dalle pratiche personali, ideale sia per la comunicazione con gli assistiti, sia con i colleghi. Senza condivisione del numero di cellulare.
L’utilizzo di una piattaforma per il settore medico con messaggistica integrata garantisce che il flusso di informazioni venga interrotto e ripreso dal medico nei tempi da lui stabiliti, senza interferenza con la sua vita privata.
D’altra parte l’assistito può contare ugualmente su un canale comunicativo diretto con il suo medico curante.
Cartelle condivise, invece permettono l’invio di referti, esami, materiale informativo e documenti con dati sanitari e personali del paziente in maniera etica e sicura. Tutti i dati infatti saranno sempre e solo di proprietà dell’utente, non verranno ceduti a terze parte e rimarranno nell’archivio del medico e del paziente solo per il tempo che questi riterranno opportuno.
Gestendo i dati in tal maniera, entrambe le parti avranno a disposizione un archivio sanitario sempre a portata di mano e potranno confrontare facilmente tutti i dati clinici inseriti, favorendo il monitoraggio della salute della persona nel corso del tempo.
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